Giornalista: E della questione xylella parliamo con il presidente del Consorzio Oliveti d’italia, Nicola Ruggiero, benvenuto.
Presidente: Buongiorno e grazie dell’invito.
Giornalista: E allora abbiamo sentito, va avanti la ricerca, vanno avanti le sperimentazioni, a che pnto stiamo?
Presidente: Questi sono tutti esempi positivi di un coacervo di iniziative cge vanno verso il tentativo di trovare nuove soluzioni, nuove varietà, varietà resistenti. E questo è un lavoro che la scienza fa insieme alle organizzazioni. Il punto debole di questa faccenda è la capacità di rigenerare questo patrimonio.
Sono passati dieci anni e l’altro giorno i dati che vedevate erano 3 milioni di olivo su 21 milioni, ma i tre milioni di olivi piccoli rispetto ai 21 alberi secolari del Salento sono meno del 3%, credo che siamo molto in ritardo.
Giornalista: Ecco, abbiamo sentito, lei dice che c’è ancora tanto da fare, è fondamentale però la collaborazione tra pubblico e privato.
Presidente: Fondamentale, che deve essere il passaggio iniziale, io mi auguro che possa sempre riprendere. Abbiamo quattro varietà oggi già resistenti, sono passati da uno a due, a tra, a quattro.
Continuano a studiarne, speriamo di trovarne altre venti, altre trenta, altre cinquanta, ma nel frattempo poi dobbiamo piantare, rigenerare questo patrimonio, questa identità, questo lavoro.
In dieci anni la popolazione attiva di quella zona per la metà è andata in pensione, e se aspettiamo qualche altro anno rischiamo di avere bellissime storie da raccontare ma non abbiamo più nessuno che le va a piantare queste piante.
Quindi quanto io grido, noi gridiamo l’appello a mettere insieme le forze, a trovare soluzioni pratiche per ripiantare è un terremoto.
Noi abbiamo visto in Emilia Romagna durante l’ultimo allagamento giovani, anziani, istituzioni lavorare per risolvere.
In questo caso si perde troppo tempo con la burocrazia, è un processo particolare quello che è accaduto e gestirlo con regole ordinarie è la grande follia che dieci anni fa è partita. Mi auguro che si riprenda lo spirito per portare tutta l’energia a ripiantare.
E’ un peccato, la Puglia è brutta, non è solo un tema economico fondamentale, ma sul turismo abbiamo una ricaduta mostruosa, e sull’ambiente? E sulle persone che vivono la? Come è cambiato l’ambiente? Chi ce lo dice che sta succedendo da un punto di vista ambientale?
Giornalista: La xylella comunque continua ad avanzare, è arrivata nel barese, si allarga a nuovi comuni, le volevo chiedere, secondo lei bisogna rivedere le prescrizioni per il contenimento?
Presidente: Ma no, le prescrizioni c’erano… bisognerebbe anche la… Ecco, abbiamo chiesto tanto tempo fa di far lavorare le parti attive per aiutare il sistema a realizzarle. Credo che non sia difficile girare per le aree infette, per le aree di contenimento, per le aree limitrofe, vedere i campi incolti. Non c’è più nessuno che va in campagna, non ci sono manodopera, non ci sono operai, non ci sono trattoristi, quindi possiamo fare tutte le prescrizioni di questo mondo poi i campi restano incolti.
Avremmo pur dato una multa ma non risolviamo il problema se non chiamiamo la collaborazione delle parti attive, come è stato fatto abbiamo visto nel servizio, noi non risolviamo il problema.
Sicuramente il monitoraggio più dettagliato se c’è una regione è positivo ma poi il giorno dopo che facciamo?
[fonte dell’articolo: https://www.rainews.it/tgr/puglia/notiziari/video/2024/05/TGR-Puglia-del-24052024-ore-1400-ef11079b-1600-4e7a-8031-07f6d0b7cb90.html]